
Sim swap fraud: responsabilità della banca prestatore di servizi di pagamento
Qualora i dati di una SIM vengano carpiti fraudolentemente e utilizzati per compiere operazioni illecite tramite il servizio di home banking, la banca che non abbia adottato idonee misure di sicurezza, sarà condannata a risarcire l'utente.
In caso di disposizioni di pagamento non autorizzate con accesso al conto corrente della vittima grazie alla c.d. sim swap fraud – in sostanza consistente nell’ «acquisizione dei dati e delle credenziali di home banking tramite la sostituzione della sim card del titolare del conto corrente e il conseguente ottenimento sul medesimo numero telefonico dell’utente delle credenziali per disporre pagamenti» – l’Arbitro Bancario Finanziario, con nuovo orientamento, ritiene oggi che l’operazione disconosciuta non possa reputarsi “regolarmente autenticata” (ABF Collegio di Napoli, Decisione N. 3648 del 15 febbraio 2021) e dispone la condanna della banca al risarcimento del danno patito dall’utente.
Recentissimamente il Tribunale di Prato ha condannato per la prima volta al risarcimento, in solido con la banca, anche la compagnia telefonica (Trib. Prato 27.09.2021, n. 669).
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